Ogni abitazione è unica, descrive l’anima di chi la abita
Designer generation

Ogni abitazione è unica, descrive l’anima di chi la abita

La casa è fatta dalle persone che la vivono. Questo il leitmotiv del lavoro di Clara Bona, architetto e designer che a Milano Home racconta il presente e il futuro del concetto di abitare.

Clara Bona, interior designer e architetto milanese, fondatrice di studio 98 - che dirige dal 2021 con il suo team - è una persona solare, autentica e originale. Da 35 anni si occupa di case e di arredo, al tempo stesso è una creativa e disegna collezioni di oggetti e accessori, oltre a scrivere di design e lifestyle. Viene da chiedersi “cos’altro?”. “Amo viaggiare e raccontare su Instagram quello che mi piace: i posti che visito, le mostre che mi colpiscono, le mie giornate in cantiere” risponde candidamente.

 

A Milano Home sarà protagonista di una case history, in uno dei talk organizzati all'interno della fiera, finalizzati a promuovere momenti di aggiornamento per i professionisti del settore. La casa, o meglio il concetto dell'abitare, sta evolvendo e di conseguenza cambiano anche gli oggetti che la arredano, adeguandosi alle nuove esigenze.

 

 

 

Nella conferenza stampa di Milano Home hai dichiarato che ti aspetti di trovare a Milano Home qualcosa da usare nel quotidiano. Quindi non solo idee e suggestioni ma anche prodotti?

 

Sì, Mi aspetto di trovare spunti e idee ma anche oggetti concreti, come quelli selezionati per Green Circle. Tutte cose che possono ispirarci e arricchire le nostre case.

 

 

Viviamo oramai nell'era digitale, dove tutto è alla portata di un click. Un negozio o uno showroom come possono competere rispetto alla vastissima offerta online?

 

Per me, il negozio continua ad avere una forte capacità attrattiva. Non penso che l’online sia da demonizzare, ma allo stesso tempo trovo molto più bello, piacevole e interessante poter andare in un negozio, parlare con persone esperte che mi sanno consigliare, toccare con mano, farmi emozionare da qualcosa che magari succede lì in quel momento, grazie a un allestimento particolare o al modo di presentare qualcosa. Più di tutto amo il contatto umano, che si può trovare anche su Instagram o sui social, ma che non eguaglia mai quello che si prova quando si fa qualcosa dal vero.

 

 

Come ti relazioni con la committenza. I tuoi clienti si lasciano guidare dalle tue scelte?

 

I miei clienti solitamente mi scelgono perché amano il mio stile e quello che faccio. La maggior parte si lasciano guidare, ma succede anche che abbiano delle loro idee molto precise e che queste idee siano anche molto distanti dalle mie. Penso che, per fare una casa, bisogna giungere a dei compromessi, ricordandosi sempre di “chi” ci abiterà. Quindi, al primo posto vengono i desideri e i gusti del cliente, che possono essere messi in risalto con i consigli giusti. Detto ciò, ammetto che delle volte le scelte di alcuni mi fanno proprio soffrire, perché sono sicura al cento per cento che quella casa sarebbe venuta meglio in un altro modo.

 

 

Guardando i tuoi progetti, si legge nei tuoi interventi un giusto equilibrio tra innovazione, gusto e recupero delle tradizioni e dell'identità della casa. Alla luce di tutto questo si evince che le tendenze non siano così importanti per te, o sbaglio?

 

Le tendenze per me sono importanti da sentire e da capire come ispirazione, ma una casa non deve mai essere troppo di tendenza, o rischierà di passare di moda e di stufarci nel giro di poco tempo, e soprattutto di apparire datata. Quindi le scelte vanno calibrate, soprattutto quelle che poi non possono essere cambiate facilmente.