Tra il reale e l’artificiale, tra il materiale e l’immateriale. Le tendenze presentate a Milano Home da Carlin Creative Trend Bureau
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Tra il reale e l’artificiale, tra il materiale e l’immateriale. Le tendenze presentate a Milano Home da Carlin Creative Trend Bureau

L’intervista a Ilaria Pizzoferrato.

Quali sono i nuovi trend?

 

Dal punto di vista di un ufficio di stile il trend non è mai solo uno, anche perché solitamente quello che si fa è analizzare il mercato, i consumatori, l’evoluzione del gusto su base internazionale, andando un po’ a individuare perlomeno quattro grandi tendenze che poi saranno quelle che orienteranno il mercato, questo perché ogni tendenza corrisponde a un bisogno diverso e corrisponde a un consumatore diverso.

 

Le due principali tendenze, che sono quelle che ho presentato al mio intervento fatto a Milano Home. La prima tendenza s’intitola A ideal, dove A sta per artificial, una tendenza in qualche modo che fa capire quanto tutta la pervasività dell’intelligenza artificiale, quindi dei mondi tecnologici che sono sempre più in espansione sempre più presenti nel nostro quotidiano, stia ormai impattando e condizionando il nostro approccio quotidiano alle cose. Questo cosa fa si, che tra un po’ la paura che questa intelligenza artificiale ci sovrasti e dall’altra parte anche una grande curiosità, un grande ottimismo e speranza verso un miglioramento, un po’ di tutte quelle che sono  l’approccio dei oggetti e dei servizi, noi come pubblico ci  approcciamo a questo nuovo mondo artificiale che si avvicina a noi. Quindi l’idea è quella di creare degli oggetti, delle collezioni che riprendano un po’ questa estetica che si muove un po’ sospesa tra il reale e l’artificiale, tra il materiale e l’immateriale, tra la realtà e una dimensione più onirica, più sognata e quindi questo si può fare attraverso dei colori iridescenti, la riscoperta di certi effetti metallizzati, di certi effetti particolari che appunto danno questa sensazione di sospensione, a metà tra tutto ciò che può essere ricondotto all’intelligenza artificiale e tutto ciò che è reale.

 

Dall’altra parte esatta della medaglia c’è l’altra tendenza che ho proposto, che invece per noi si chiamava soil and soul,  che vuol dire terra e anima, questa è una tendenza che dietro si porta l’emergere di un nuovo benessere più olistico, quindi qualche cosa di un po’ più  attento ai cicli di vita della natura, dell’essere umano, quindi non parla di un mondo tecnologico che è sempre più in espansione ma  cerca di concentrarsi sul mondo vero, sul mondo fisico reale in cui viviamo che ha sempre più bisogno di essere protetto e di essere salvaguardato. Quindi l’idea di fondo in questo nuovo animismo culturale, che si sta generando in giro per il mondo, è quello di stare attento ai bisogni e alle esigenze dell’essere umano ma anche di tutelare e stare attenti a tutto ciò che non è umano, quindi parliamo di natura, parliamo di piante, parliamo di animali, di tutto quello che ha a che fare con il mondo vivente che non è necessariamente l’essere umano. E in questo senso quali sono le strategie estetiche, gli spunti estetici che possiamo trarre a modi ispirazione, sono ad esempio il cercare di riprodurre sugli oggetti di cui noi ci circonderemo, qualunque tipo di oggetti che si tratti, che si tratti di un tessuto, di un divano, di un vaso, di un accessorio, di un complemento di arredo si tratta di cercare di riprodurre questo contatto con la natura anche nei nostri spazi abitativi.

 

Quindi questo significa che la natura può essere o evocata a livello cromatico, quindi con gamme naturali, con gamme vegetali, i colori dei legni, tonalità calde, i colori delle pietre, oppure può essere, se non è solo per il colore, evocata a livello di texture, quindi anche delle texture molto invitanti, accoglienti, calde, che vanno a rivestire i nostri ambienti, i nostri spazi interni. Ovviamente a queste due tendenze se ne aggiungono almeno altre due che non ho spiegato durante la conferenza.

 

 

 

Qual è stata l’evoluzione del mercato e delle scelte dei consumatori post pandemia?

 

Sicuramente quello che c’è da  puntualizzare è un ritorno a mettere l’uomo un po’ al centro del discorso, nel senso, rimettere l’essere umano, quindi la qualità della  nostra vita, non solo come individui ma anche in relazione agli altri, è per questo che nella nostra matrice dei  trend  c’è sempre un’asse, che è l’asse verticale,  di dove noi posizioniamo i trend, che va dall’io, quindi da quali sono i miei bisogni, le mie necessità, il mio gusto, il mio modo d’interpretare alcuni elementi, come possono essere il lusso, la cultura, l’intrattenimento, tutto ciò che mi crea piacere e benessere,  e dall’altra parte dell’asse cartesiano dove noi poggiamo le tendenze, dall’altra parte invece c’è il noi, quindi da una parte ci sono io e dall’altra parte c’è il noi, quindi come noi  ci relazioniamo con gli altri come individui, per il bene comune nell’interasse comune, quindi sicuramente il post pandemia ha portato  una rivisitazione totale, un ridare nuovi equilibri  a quello che è il nostro posizionamento come esseri umani, quindi siamo molto attenti , molto più di prima, a tutto quello che è il benessere, nostro e di chi ci circonda, benessere che vogliamo essere riportato all’interno della casa, c’è un atteggiamento , più etico, più attento, anche all’ambiente, alla natura, alla salvaguardia del pianeta anche perché abbiamo capito  che da soli non si salva nessuno,  e soprattutto che  non esiste un altro pianeta dove possiamo andare a vivere, quindi è meglio che cerchiamo di tutelare  questo, quindi  sicuramente c’è una spinta a un discorso più di recupero,  di riciclo, di upcycle, di salvaguardia, di recupero anche di materiali.