Originalità e personalizzazione per tenere il passo in un mondo che cambia
Retail evolution

Originalità e personalizzazione per tenere il passo in un mondo che cambia

Abbiamo incontrato Guido Lombardi dello storico negozio Lombardi di Viareggio. Ecco che cosa ci ha detto a proposito della capacità di trovare la propria strada, in un settore che - a volte - fa perdere le certezze sulle quali si era costruita la propria azienda

Il negozio Lombardi, anzi, lo storico negozio Lombardi di Viareggio è arrivato alla quarta generazione.

 

Nasce nel 1900 come piccolo negozio di casalinghi. Allora il fondatore andava da Viareggio a Pisa in bicicletta per prendere i piatti di Ginori da mettere in vetrina. Oggi i suoi pronipoti vanno invece a scovare di persona i clienti, girando per le città in Italia e all’estero, per offrire loro tutti i servizi che desiderano. Parliamo di clienti speciali: benestanti e con lo yacht e la storia è quella che vi stiamo per raccontare.

 

“Avevamo fuori città una piccola fabbrica di famiglia, di proprietà del mio bisnonno, che realizzava pentole in terracotta - ci racconta Guido Lombardi, figlio dell’attuale titolare -. Da lì nacque l’idea di aprire il negozio in centro città. Era piccolissimo. Più o meno 40 metri quadrati. Il bisnonno allora andava in bicicletta da Viareggio a Pisa per comprare i piatti di Ginori da mettere in vetrina”

 

Poi arriva la Seconda Guerra mondiale.

 

“La popolazione di Viareggio sfollò completamente a causa dei combattimenti. Le persone ripararono in collina e il negozio fu chiuso. Dopo la guerra il negozio non esisteva più; chi combatteva, da una parte e dall’altra, aveva rubato tutto.

 

Mio padre, quando riaprì il negozio, ritrovò soltanto, sul pavimento, un uccellino di porcellana rotto, quello che rimaneva di un piccolo pezzo di un vaso anch’esso sparito. Mi padre, allora, prese questo piccolo uccellino e lo murò su una parte della nostra bottega. Ancora oggi, per noi, questo uccellino è un simbolo di rinascita”.

 
 

Dopo la guerra arrivarono gli anni d’oro. La gente comprava molto, le liste nozze entrarono in voga e questo successo durò per almeno 30 anni. Piano piano mio padre costruì quello che è il negozio oggi.  

Siamo passati da piccolo negozietto di 40mq ad avere un palazzo intero e 600mq di esposizione. 

Mio padre ebbe poi la fortuna di conoscere alcune persone nel campo della nautica e negli anni 80 iniziammo a lavorare nel campo delle forniture navali.

Fino al 2006 abbiamo sempre lavorato molto bene; poi è iniziata la crisi per tutti i negozi del settore e, a poco a poco, hanno iniziato a chiudere anche quelli storici.

 

 

 

Trasformare la crisi in opportunità

 

 

“Per poter sopravvivere a questo momento così difficile io e mio fratello abbiamo fatto a un certo punto una scelta netta. Abbiamo deciso di puntare sul settore del lusso, con lo sviluppo del comparto yacht supply, anche grazie alla collaborazione con i principali cantieri di Viareggio ed alla rete di conoscenze internazionali maturate negli anni. Abbiamo costruito a poco a poco una rete di clienti importanti e benestanti sia in Italia che all’estero, ai quali offriamo un servizio personalizzato e completo. Dallo storage alla lucidatura delle argenterie, dalla molatura dei cristalli all’assistenza ai designer per progetti di vario tipo come residenze di lusso, yacht, aerei privati.  

 

Acquistiamo inoltre prodotti direttamente dalle aziende, li facciamo personalizzare e brandizzare e ogni anno proponiamo oggetti sempre nuovi, perché ci piace cambiare in continuazione”. Prodotti sia marchio Lombardi che di terzi. “Quelli più interessanti vengono distribuiti anche attraverso il nuovo online shop che si affianca alla vendita tradizionale nei locali storici siti in Viareggio”.

 

 

 

Personalizzare, personalizzare, personalizzare.

 

“Noi puntiamo molto sul servizio personalizzato che comprende tutte le fasi della relazione con i nostri clienti: l’assistenza, l’accoglienza, la consulenza, il lusso del negozio, l’attenzione ai dettagli del packaging, i prodotti stessi, piatti, posate, bicchieri, che personalizziamo e brandizziamo con il nostro nome.

Il nostro negozio non è un supermercato, dove il cliente entra, prende il prodotto, va in cassa e lo paga. Il nostro lavoro è più simile a quello di un interior designer. Facciamo consulenza e le nostre consulenze sono incluse nel prezzo del prodotto che i nostri clienti acquistano”. 

 

 

 

La selezione dei prodotti

 

“Scegliamo personalmente ogni oggetto, perché abbiamo nel nostro DNA esperienza e sensibilità per capire come incontrare istintivamente i gusti della nostra clientela. Non seguiamo molto spesso le collezioni che propongono i marchi, ma compriamo in base a quello che chiedono i clienti”.

 

 

Il futuro del retail: serve un nuovo rapporto tra fornitori e punti vendita

 

 

“Purtroppo, al giorno d’oggi sono scomparsi moltissimi negozi come il nostro che reggevano soprattutto grazie alle liste nozze, quindi, chi non ha trovato alternative valide, ha chiuso. 

Inoltre, l’e-commerce è esploso e i consumatori sulla rete trovano prezzi che sono inevitabilmente più bassi di quelli dei negozi. 

La colpa di molte chiusure è da attribuire anche ai fornitori, perché ci hanno usato come vetrine per i loro prodotti, imponendo un prezzo di listino al pubblico e ci hanno usato come vetrina per vendere i loro prodotti direttamente sul loro sito online. Le alternative che ci rimangono sono due: o soccombere o ricostruire un nuovo rapporto tra fornitore e dettagliante”.

 

 

Consiglieresti a un giovane di aprire un negozio?

 

I margini oggi sono veramente bassi, quindi, bisogna avere intraprendenza e idee, proporre format e oggetti originali. Lo dico chiaramente. O te le fai da solo le cose, cercando nuovi fornitori e lanciando prodotti originali, o ti stacchi dai grandi brand che impongono la vendita a prezzi di listino, senza puntare su una effettiva partnership che valorizzi reciprocamente la vendita e i clienti. Con i margini che oggi dà la vendita “vecchio stile” è impossibile sopravvivere. 

A mio avviso per aiutarci, le grandi aziende dovrebbero fare delle linee particolari esclusivamente per la vendita al dettaglio, e permettere così ai negozi di vendere cose diverse, rispetto a quello che i clienti vedono comunemente online”.