Fatti di Frutta, dove tradizione e innovazione procedono in parallelo
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Fatti di Frutta, dove tradizione e innovazione procedono in parallelo

A Vimercate Mario Nava, ex pasticciere, ha dato vita a una sorta di laboratorio creativo dove cibo e oggettistica formano un universo appagante con prodotti da gustare e arredi da ammirare

 

 

 

Valorizzare l’arte in tutte le sue forme, in particolare quella alimentare e da esposizione, intesa come oggettistica e culinaria. È stato questo l’obiettivo di partenza di Fatti di Frutta, “dove la tradizione e l’innovazione viaggiano sullo stesso binario” spiega Mario Nava, pasticciere che ha dato vita a Vimercate a una sorta di laboratorio artistico con prodotti da gustare e arredi e oggetti da ammirare.

Idee che danno origine a combinazioni e slogan (pop art to eat) che incuriosiscono e conquistano in una armonica fusione di poesia, piacere e ricercatezza.

 

 

Come nasce il nome Fatti di Frutta?

 

“Da una serie di input e di valutazioni maturate nel tempo – afferma Nava. In primis, perché il nome identifica l’uso della frutta come manufatti edibili, ma anche per sottolineare i valori nutrizionali e la varietà dell’alimento. Non da ultimo, sono parole che attirano un target giovane. Farsi di frutta suona simpatico ed è anche un invito a seguire una corretta alimentazione”.

 

Non a caso nel logo, accanto all’intestazione, è riportata una radice che raffigura la parte più nascosta ma essenziale di tutto il mondo naturale.

 

La frutta intesa come cibo è il fulcro sul quale poggia l’impianto creativo di Nava che ha ampliato i propri orizzonti facendo emergere quella passione per l’arte che travalica l’alimento in quanto tale, per abbracciare forme espressive tipiche dell’arredo. 

 

Realizzare ciò che non pensi sia possibile e come sognare ad occhi aperti

 

“Per avvicinarsi alla creatività la prima cosa appagante è la vista, e l’insieme dell’armonia e ciò che coglie la curiosità. Mettere a confronto le proprie capacità rendendole pratiche e piacevoli dà soddisfazione a chi acquista e a chi riceve. Realizzare ciò che non pensi sia possibile e come sognare ad occhi aperti! Quelle che in apparenza possono sembrare delle massime sono in realtà principi dai quali ho attinto per dare sfogo al mio pensiero.

Cogliere questa prospettiva è indispensabile, i prodotti hanno sempre caratteristiche uniche sia come aspetto e gusto ma l’acquirente è sempre più alla ricerca di articoli di nicchia, artigianali e soprattutto italiani”.

 

Far conoscere il prodotto, il lavoro di chi lo produce e il suggerimento sulla collocazione o l’utilizzo è il primo step che mira a creare un rapporto di stima e fiducia reciproca tra il proponente e il cliente.

 

Dagli aperitivi alle degustazioni di cioccolato, dalle composizioni di uova e colombe pasquali a quelle di frutta fino ai grissini e alle tisane biologiche sono numerosi gli eventi promossi da Fatti di Frutta. L’arte del gustare è anche il mezzo per scambiare impressioni con i clienti e avviare un dialogo che dal cibo arriva ad abbracciare l’arte espressa dalle lavorazioni manuali di artigiani italiani che lavorano oggetti e arredi.

 

“Il valore aggiunto – prosegue Nava – sta appunto nel personalizzare le proposte con una certa originalità, in modo da appassionare e soddisfare le esigenze del cliente”.

 

I canali sociali, in particolare Instagram, si lasciano preferire perché aiutano a stabilire una relazione diretta e proficua con i potenziali clienti

 

 

Quali canali di comunicazione predilige per veicolare l’immagine aziendale?

 

“Sicuramente i canali tipo Instagram, in generale tutti i mezzi social vengono utilizzati per ottimizzare concretamente l’offerta nel contesto personale di ogni individuo. Non si tratta solo di strumenti per far conoscere l’offerta, sono anche mezzi utili a interagire e avviare un dialogo con chi è interessato a conoscere l’intera gamma di offerta”.

 

 

Cibo, arredo e oggettistica formano un tutt’uno nel suo pacchetto di proposte. In sostanza, come nasce e si evolve il piano progettuale?

 

“È molto semplice. Ad esempio, il cliente è alle prese con l’organizzazione di una festa o di un evento. Mi invia alcune immagini della cucina e degli spazi dove si svolgerà la serata, io contestualizzo l’ambiente, analizzo le caratteristiche e dopo un accurato lavoro di osservazione e di studio presento la mia proposta in merito al cibo, all’oggettistica e all’arredamento”.

 

Offerta che non è ancorata ad alcuno schema, “di frequente suggerisco articoli che apparentemente non sono affini al contesto, tuttavia per colore o forma creano originalità”.

 

La mente deve essere sgombra da rappresentazioni statiche, ancorarsi a disegni rigidi e definiti non aiuta a dare spazio alla fantasia

 

“Il mio consiglio e che ogni persona deve mettere a frutto le proprie caratteristiche, senza sottovalutare l’esigenza del momento. In particolare i giovani, ma non solo, tendono a sfuggire dai consueti ambienti che alla lunga risultano statici. Oggi alla qualità dei prodotti va associata l’originalità, la creatività, la bellezza. Cose che molti danno per scontato ma al tirar delle somme non sempre questi valori sono espressi e rappresentati”.