Negozi: il valore delle relazioni con i clienti e fornitori
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Negozi: il valore delle relazioni con i clienti e fornitori

I punti vendita presenti all’ultima edizione di Milano Home riflettono sul loro futuro. Il ruolo della fiera? Occasione imperdibile di incontro, ascolto e confronto con i colleghi e i fornitori

Milano Home ha raccolto attorno a sé i protagonisti del mondo del complemento d’arredo e dell’oggettistica per la casa, italiani e internazionali, e i primi riscontri registrati tra gli operatori segnalano che la strada intrapresa è quella giusta. In particolare, dal mondo dei negozi arrivano pareri e suggerimenti, valutazioni e aspettative per la prossima edizione. Ed è proprio sui punti vendita che Milano Home ha voluto accendere i riflettori, indagando le dinamiche e le esigenze di realtà ancorate al territorio ascoltando le loro riflessioni, i problemi e le richieste per giungere a una più puntuale definizione dell’evento fieristico.

 

 

Bottazzi Casalinghi: “Il punto vendita deve fornire un servizio a 360°”

Fondato nei primi anni settanta, Bottazzi Casalinghi è il classico negozio a gestione familiare specializzato in articoli per la casa e piccoli elettrodomestici. Da qualche anno è aperto anche un altro punto vendita che va a completare l’ampia gamma di soluzioni per il mondo della cucina e dell’arredamento. Dall’affilatura coltelli alla lista nozze fino alle forniture alberghiere, tradizione e innovazione si fondono nei due punti vendita di Reggio Emilia.

 

 

Qual è la sfida più impegnativa per un negozio fisico?

 

“Oggi sono aumentati i competitor e non mi riferisco solo alla concorrenza che arriva dalla rete – afferma Andrea Bottazzi (primo da sinistra nella foto insieme a Fabrizio Bottazzi e sua moglie, Cinzia Beneventi). Anche la vendita nei centri commerciali rappresenta un’insidia per il negozio tradizionale che deve essere capace di interpretare i desiderata dell’acquirente. Come fare è presto detto. Oggi il cliente non chiede solo il prodotto ma cerca anche un servizio. Il negoziante deve essere pronto a offrire informazioni adeguate sui prodotti e garantire assistenza prima, durante la fase di vendita e anche in quella successiva. Il negozio non è più solo una vetrina che mette in mostra articoli ma anche un luogo dove è necessario garantire il servizio di consulenza”.

 

Il mondo del commercio è cambiato, “rispetto a 20-30 anni fa è stato interessato da profonde trasformazioni – prosegue Bottazzi – ma il nuovo assetto non è stato recepito a dovere da tutti gli attori della filiera. Non basta presentarsi in negozio con un tablet per cambiare approccio, occorre comprendere quali sono le reali esigenze dei commercianti. Molte aziende ancora non hanno compreso quali sono le priorità del piccolo dettaglio che vanno dall’impostazione di un corretto rapporto umano alla necessità di ridefinire i tradizionali ordini: piccoli quantitativi e spedizioni veloci, di questo ha bisogno un negozio”.

 

 

A Milano Home ha avuto modo di tastare il polso del mercato. Quali impressioni ha ricavato dalla rassegna fieristica?

 

“È un evento centrale, incontrarsi è essenziale. Per credere in un prodotto ho bisogno di vederlo, comprenderne le effettive potenzialità, avere un contatto diretto e confrontarmi con l’azienda proponente”.

 

 

Libri in Piazza: “Il negozio deve puntare sulle occasioni di incontro”

 
 

È una storia di amore e di passione per i libri quella che ha portato Brenda Lazzeretti a inaugurare lo scorso 29 luglio Libri in Piazza, una piccola libreria che si trova a Marciana Marina, il più piccolo comune dell’Isola d’Elba.

“Crediamo che sostenere le attività culturali sia un ottimo sistema per sostenere comunità sane” dice Lazzeretti, alla guida di un team composto da giovani intraprendenti.

 

 

Qual è il ruolo di un negozio oggi?

 

“Proporre professionalità e competenza nello stabilire un rapporto umano. C’è tanto bisogno di relazione e un negozio deve, come prima cosa, offrire questo, oltre alla cortesia e alla disponibilità. Oggi, purtroppo, prevale la disabitudine a condividere, vi è una scarsa propensione al confronto, a relazionarsi. Il negozio deve puntare sulle occasioni di incontro, fare vivere al cliente emozioni che rischiamo di dimenticare”.

 

 

Qual è il valore di incontrarsi con fornitori e colleghi in una fiera come Milano Home?

 

“Gli incontri, le relazioni sono sempre dei piccoli gioielli che vale la pena collezionare. Ogni evento ti regala qualcosa che ti fa crescere e rendere più ricco”.

Se “la qualità, unita ad una bella immagine, può rendere il prodotto irrinunciabile”, uno degli aspetti sul quale occorre fare passi avanti è quello relativo alla relazione con i fornitori.

“Deve essere un rapporto di reciproco ascolto – spiega Lazzeretti –­ che permetta, qualora le posizioni non coincidano, di trovare la soluzione migliore che comunque garantisca sviluppo”.

 

 

Elite Casa: “Occorre un dialogo più fecondo tra gli attori della filiera”

 

 
 

“Il negozio? Deve essere in grado di veicolare le tradizioni nel futuro educando il consumatore attraverso la bellezza”. Gianandrea Corini, socio amministratore di Elite Casa – show room di Brescia che da 45 anni propone complementi d’arredo e per la tavola dei più rinomati marchi italiani e internazionali – ne è più che convinto.

 

“Dobbiamo continuare a trasmettere quei valori fondamentali della nostra società attraverso una vendita professionale e consapevole, mirata ad una selezione di prodotti sempre di maggior qualità, laddove possibile artigianali, tenendo conto delle novità del settore e delle esigenze dell’utente finale”.

 

Un obiettivo che va perseguito anche mediante un dialogo più fecondo con i fornitori e gli altri punti vendita. “Considero fondamentali gli incontri con i fornitori e con i colleghi: ho sempre creduto nella collaborazione, nel sano e costruttivo dialogo per raggiungere insieme quel ruolo fondamentale prima indicato: da soli non si va lontani, si può fare un buon percorso e da lì occorre iniziare, ma solo insieme si può fare davvero la differenza per il presente ed il futuro, con una buona attenzione al passato”.  

 

La fiera è la cornice ideale per alimentare confronti e scambi di vedute e Milano Home, secondo Corini, ha saputo cogliere le esigenze dei protagonisti dei vari settori rappresentati.

“Vado in fiera da quando sono bambino e ho sempre apprezzato l’idea di vedere ed imparare dai ‘migliori’. Il mio sogno è che Milano torni ad essere la fiera di riferimento del settore casa, così come lo è il Salone del Mobile per il comparto arredamento”.

 

Alla base del progetto di Milano Home vi è quello di porre al centro i negozi specializzati, ponte di collegamento con il cliente finale. Al contempo, per crescere sul mercato è necessario che ciascun soggetto interpreti correttamente il suo ruolo operando in sinergia con tutti gli attori dei settori coinvolti.  

 

“Condivido in pieno l’idea che sottende alla manifestazione, purtroppo oggi si è perso un po’ questo pensiero. Tra aziende, negozianti e agenti stessi il dialogo è scarno, ma sono convinto che proprio ora si possa tornare a fare il lavoro come si deve, ognuno con le proprie capacità, potenzialità e professionalità, con l’obiettivo comune di contribuire al futuro ed all’evoluzione del settore, oltre che con numeri e fatturati, attraverso la qualità, la bellezza e soprattutto la cultura”.

 

 

Stella Alpina: “Milano Home è una bellissima finestra sul mondo”

 

Il concept alla base di Milano Home è trasversale, la rassegna esprime un linguaggio e offre dei contenuti aperti a ogni tipo di attività, grande o piccola che sia. In particolare, ha saputo proporre elementi di attrazione anche a chi ha deciso per la prima volta di aprire un negozio, offrendo un angolo di visuale privilegiato per orientarsi tra le pieghe di un mercato in continuo fermento.

 

È il caso di Stella Alpina, un “piccolo negozio che ho aperto a Colico, paesino dell’Alto Lago di Como” spiega Lycia Mazzini. Un luogo incantevole per bellezze naturali ma “molto difficile come piazza di vendita. Quando ho deciso di aprire, l'ho fatto con tutto l’entusiasmo e la passione del mondo, che ancora non ho perso, ma ad oggi non so se riuscirò a far sopravvivere l'attività, perché gli introiti portati dai turisti non sono sufficienti per tutto l'anno”.

 

Dall’arredamento e bricolage agli articoli per la decorazione della casa – vasi, statuette e fermaporta – sono tante le idee e le soluzioni presenti nel negozio.

Per Mazzini partecipare a Milano Home si è rivelata un’esperienza gratificante e più che positiva, al punto da esprimere un invito per la prossima edizione.

 

“È stata la mia prima volta come commerciante, quello che so è che partecipare a fiere come Milano Home è una boccata di energia, voglia di fare, novità e scambio reciproco fondamentali per chi svolge questo mestiere. Soprattutto chi vive e lavora nei piccoli centri rischia di perdere il contatto con i gusti correnti e con le tendenze e le strategie di vendita. Milano Home è una bellissima finestra sul mondo, che porta ispirazione e permette di ampliare la rete di fornitori. L'anno prossimo mi auguro di trovare ancora più artigiani nostrani e non, che sono la massima espressione del talento nel nostro settore”.